22 DICEMBRE 2016
Ci siamo. Mancano davvero pochi giorni alla vigilia di Natale, a cui seguiranno naturalmente il giorno di Natale e quello di Santo Stefano, per un’atmosfera di festa che proseguirà fino all’Epifania passando attraverso il 31 dicembre e l’1 gennaio.
Queste due settimane, per la maggior parte di noi, hanno un significato che si può riassumere in tre parole: cibo, cibo, e cibo. Pranzi e cene con famiglia, parenti, amici, tra le quali spiccano la cena della Vigilia di Natale, il pranzo di Natale e il Cenone di Capodanno, ovvero le occasioni in cui nonne, mamme, zie e morose danno il meglio di sé per dimostrarsi degne eredi della tradizione gastronomica pesarese e marchigiana.
Abbiamo pensato di suggerirvi un percorso di abbinamenti tra piatti tipici della tradizione pesarese per le feste e i nostri stili di birra. Ecco perché lo abbiamo fatto:
- Per darvi la possibilità di degustare qualcosa di differente, senza rinunciare ai piatti della trazione, rimanendo comunque in ambito locale (Ci chiamiamo pur sempre 61cento, no?)
- Per darvi un’idea regalo che vi permetta di distinguervi (sappiamo che ancora non li avete comprati…)
- Per proteggervi dalle bottiglie di vino che vi saranno arrivate in regalo nelle ceste di Natale “Formato Famiglia” (senza nulla togliere, ma insomma ci siamo capiti…)
- Per permettervi di recitare la parte degli esperti di abbinamenti
Ecco a voi l’elenco dei piatti che secondo noi non mancheranno sulle vostre tavole nei prossimi giorni, e come vi consigliamo di abbinarli.
NATALE, CENA DELLA VIGILIA
Cena di magro. Cominciamo subito con un derby. Il team 61cento è diviso a metà. Qual è il piatto più tipico della cena di vigilia?
BACCALA’ O STOCCAFISSO?
Una metà dice che l’immancabile è lo “stoccafisso con pomodori e patate stufate”; la seconda metà sostiene che per la cena della Vigilia di Natale su una tavola pesarese non può mancare il baccalà al forno con le patate, cotto su un letto di canna da fiume intrecciata e ricoperto di pomodori e pan grattati, ovvero l’arma segreta della nonna.
Qualunque sia la vostra scelta, abbiamo una buona notizia per voi.
Si tratta di due secondi piatti di pesce, saporiti, non particolarmente leggeri. Sono entrambi perfetti abbinati alla nostra Italian Weiss Picus, interpretazione dello stile Weiss prodotta con il grano Gentil Rosso coltivato con metodo biologico in Urbino. Perché la Picus? La sua componente acida e la sua mineralità sono perfette per “sgrassare” il palato. Batterete il vostro record di doppie porzioni.
FRITTURA DI PESCE
Può capitare che in occasione della cena della vigilia qualche cuoca sia tentata di non onorare la tradizione e osare un secondo piatto alternativo. Si potrebbe osare una frittura di pesce, al posto di baccalà o stoccafisso.
Non temete. In quel caso l’abbinamento perfetto è con la Pacific Lager Kiwi. Ugualmente capace di “sgrassare” il palato grazie alla sua acidità e alla sua gasatura, rispetto alla Picus ha una luppolatura molto agrumata, perfetta da abbinare ad una frittura di pesce. Sul fatale quesito se sul fritto di pesce sia il caso di mettere il limone o meno, preferiamo non esporci.
Per il dessert, una sola parola: Koi. Perché? Ecco perchè.
NATALE, PRANZO DEL 25
Il pranzo di Natale sta ad un goloso come la finale dei Mondiali sta ad un appassionato di calcio. Un appuntamento imperdibile, atteso tutto l’anno, con due protagonisti sicuri: il cappelletto in brodo di cappone o gallina e il cannellone al forno.
CAPPELLETTI IN BRODO E CANNELLONI
Un primo piatto delicato, in brodo, preparato a mano, un pezzo alla volta, dalla nonna o dalla mamma, che va onorato senza mai sovrastarlo, e un piatto ugualmente preparato a mano ma con addirittura una componente dolce, la besciamella, che riempie morbida il cannellone e vi aspetta fumante.
L’abbinamento ideale per cappelletti in brodo e cannelloni è la nostra interpretazione dello stile Blonde Ale, la Toribi. Grazie alla sua componente maltata, dolce, con sentori di miele, si sposa bene con la delicatezza del cappelletto ma è pure capace di reggere l’impatto con il cannellone e la sua nota dolce, per concordanza di sapore.
PASSATELLI
Probabilmente qualche lettore starà pensando: e i passatelli? Tanti amano i passatelli, anche durante il pranzo di Natale. Se sapete già che saranno nel menù, munitevi di una Elk, nostra American Amber Lager. Grazie ai sentori di frutta secca e di caramello si abbina particolarmente bene con i primi che sono profumati di noce moscata e aromi.
LESSO E PASTICCIATA DI CARNE
Elk che si presta bene ad essere abbinata anche ad un secondo piatto classico della nostra tradizione: il lesso di carne. Spesso accompagnato da salse particolarmente ricche di grassi che trovano particolare sintonia con la nota amara della birra con l’alce sull’etichetta.
Idem per la pasticciata di carne, altra grande protagonista dei pranzi di festa: indicata sempre la Elk, ma secondo noi è un ottima opzione anche la Toribi. La pasticciata è un piatto di carne importante, ma sa essere pure delicata, spesso dipende dalla ricetta della nonna. Provatela con la Blonde Ale.
COTECHINO
Outsider, in vista del cenone di Capodanno o del pranzo del primo dell’anno, il cotechino.
Con il cotechino, che è sì buonissimo ma pure molto saporito, molto sapido, molto grasso, abbinate la Bock Kuma. E’ ispirata alle bock dunkel tedesche, vi donerà aromi di caffè, caffè d’orzo e cacao amaro: grazie alla sua astringenza, saprete difendervi dalla forza del cotechino, riuscendo a spazzolarne facilmente almeno due porzioni.
C’è qualche piatto che non mancherà sulle vostre tavole e ci siamo dimenticati di citare?
Fatecelo sapere, vi daremo consigli fino all’ultimo minuto!